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15/09/2021

Fondazione

Comunicare nella Cina post Covid-19: corso per giornalisti con Confindustria Venezia

Digitalizzazione, cambio generazionale dei consumatori, ritorno del settore pubblico. Sono i maggiori trend della Cina post Covid-19, evidenziati nel corso del seminario dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto organizzato da Confindustria Venezia, in collaborazione con la Fondazione Italia Cina. 

L’iniziativa, che si è svolta oggi nella sede dell’Associazione degli Industriali a Marghera, fa seguito al protocollo d’intesa firmato dal Presidente della Fondazione Italia Cina Mario Boselli e dal Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese lo scorso maggio. Obiettivo dell’accordo l’attrazione di nuove collaborazioni imprenditoriali tra Venezia e la Cina, valorizzando il saper fare italiano e la capacità di innovazione e di penetrazione dei mercati internazionali del Paese asiatico.

A portare il saluto degli imprenditori è stata la Vicepresidente Silvia Bolla: “È con grande piacere che abbiamo ospitato questo seminario, nato nel segno della collaborazione tra Confindustria Venezia e la Fondazione Italia Cina. Fa parte della responsabilità sociale d’impresa favorire la creazione di momenti di arricchimento culturale come quello di oggi. La Cina, del resto, è un soggetto economico di grande rilievo. Siamo lieti di aver contribuito organizzare questo corso per i giornalisti, chiamati a scrivere di un mondo dagli scenari sempre più dinamici e complessi”.

Il 2021 è un anno particolarmente importante per le relazioni tra Italia e Cina – ha sottolineato Marco Bettin, Direttore Operativo della Fondazione Italia Cina –. La Cina, dopo un difficile 2020 e una velocissima ripresa, è in questo momento l’unico reale mercato di sbocco e conoscerla è fondamentale per sviluppare delle relazioni costruttive. L’iniziativa di oggi è significativa perché sancisce la collaborazione tra la Fondazione Italia Cina e gli Industriali di Venezia, siglata per aiutarli ad approcciare questo mercato e trarre il massimo vantaggio dalle opportunità che esso offre”. 

La formazione professionale è essenziale per poter garantire un’informazione di qualità – ha spiegato il Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori - La collaborazione in corso da anni tra Ordine dei giornalisti del Veneto e Confindustria Venezia e Rovigo, offre importanti occasioni di studio e confronto su temi di grande rilievo e attualità”.

Dopo i saluti istituzionali, il seminario è entrato nel vivo con il dialogo tra il Direttore della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina Francesco Boggio Ferraris e il giornalista professionista Maurizio Crema. Dal confronto sono emersi i principali trend economici e sociali della Cina post-Covid, a partire dalla digitalizzazione. 

Una tendenza cresciuta in tutto il mondo e ancor più nel Paese asiatico, dove avviene il 45% delle transazioni e-commerce globali. Nel 2019, prima del Coronavirus, la nazione era già leader internazionale per consumi online. Negli ultimi due anni sono stati introdotti diversi processi digitali che hanno trasformato anche le dinamiche delle operazioni B2B, fino ad allora avvenute in presenza.

Il cambio generazionale dei consumatori è un altro fattore che inizia a mostrare i suoi effetti. La generazione Linglinghou – quella dei nati dopo il 2000 – con l’avvento della pandemia ha ridotto lo shopping in rete. Contemporaneamente sono aumentati i volumi di spesa da parte delle generazioni di età più avanzata e nelle cosiddette “città di fascia inferiore”. Gli acquisti, inoltre, hanno privilegiato beni meno costosi. Di conseguenza, per molte aziende questa crisi è stata catalizzatore per lo sviluppo di strategie online e multicanale, capaci di ricreare un’esperienza simile a quella offerta nei punti vendita.

Francesco Boggio Ferraris ha infine sottolineato il ritorno del settore pubblico. Lo Stato, infatti, sta riconquistando un ruolo da protagonista dell’economia, con investimenti nei colossi 
dell’e-commerce e l’interruzione di IPO (initial public offering) private. 

Nel 2020 quella cinese è risultata l’unica grande economia ad espandersi e a riportare una crescita di 2,3 punti percentuali sul Prodotto Interno Lordo, in totale controtendenza con il -4,2% del Pil globale. Sebbene l’economia cinese stia dimostrando anche nel 2021 una ripresa ben più consistente di un semplice ‘rimbalzo’, tuttavia si presentano nuove complessità nella relazione con il gigante asiatico. La Cina è il ‘fatto politico ed economico’ più significativo dei prossimi decenni, rappresenta per noi un vero esercizio di futuro che ci obbliga a un orientamento al lungo periodo e a rinnovate attenzioni culturali e diplomatiche” ha sottolineato Francesco Boggio Ferraris.

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