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15/02/2018

Fondazione

Protezione ambientale e sviluppo sostenibile, è il Politecnico a formare i dirigenti cinesi nel biennio 2018-2019

Si chiama Sicab, Sino Italian Capacity Building for environmental protection, il programma di Alta Formazione nei settori dello sviluppo sostenibile e protezione ambientale destinato a 800 dirigenti, alti funzionari e ricercatori cinesi, promosso dal Ministero dell’Ambiente e portato avanti da una cordata di partner - tra cui la Fondazione Italia Cina - con capofila il Politecnico di Milano.

È il Politecnico di Milano, insieme a una cordata di partner, che comprende Fondazione Politecnico di Milano, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e Fondazione Italia Cina, a guidare Sicab (Sino Italian Capacity Building for environmental protection). Il programma di Alta Formazione e Capacity Building è promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) nel quadro del programma di Cooperazione Italia-Cina per la protezione ambientale (SICP) avviato nel 2000. 

Nel 2003 il SICP si è arricchito dei un Programma di Alta Formazione, che ha coinvolto le principali istituzioni cinesi che si occupano di tematiche ambientali del governo della Repubblica Popolare cinese, tra le quali il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Scienza e della Tecnologia, il Ministero dell’Industria e Informazione Tecnologica, l’Accademia delle Scienze Sociali e la Commissione per la Riforma e lo Sviluppo, nonché le Municipalità delle principali città cinesi. Il Programma ha formato più di 10mila rappresentanti del governo, di istituti di ricerca e dei settori privati in più di 250 corsi sui temi chiave della protezione ambientale e dello sviluppo sostenibile. 

Temi al primo posto nell’agenda dell’attuale Governo cinese: l’obiettivo del programma infatti è di continuare a rafforzare la capacità di pianificazione e di governo dei rappresentanti delle Istituzioni centrali e delle Amministrazioni locali cinesi su tematiche ambientali, come la prevenzione e gestione dei rischi naturali, la tutela del suolo e gestione delle risorse idriche, il controllo e la riduzione dell’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti, lo sviluppo urbano sostenibile, la riqualificazione industriale, l’ uso razionale delle risorse, e sistemi efficaci di governance ambientale.
Si tratta di 36 moduli formativi indirizzati a più di 800 discenti cinesi tra dirigenti, alti funzionari e ricercatori, che coinvolgono i professori del Politecnico di Milano, delll’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e del il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).

Il Programma di Capacity Building e di Alta Formazione promosso dal Ministero dell’Ambiente nel quadro della cooperazione ambientale Italia-Cina compie quest’anno 16 anni – ha precisato Francesco La Camera Direttore Generale MATTM. Molti i punti di forza di cui siamo orgogliosi: primo tra tutti la capacità del Programma di sapersi aggiornare e rinnovare in coerenza con gli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 e dall’Accordo di Parigi che hanno segnato un punto di svolta nell’azione globale e hanno riconosciuto la formazione come strumento essenziale nella lotta al cambiamento climatico. Fondamentale anche l’approccio multisettoriale adottato dal Programma, che tiene insieme gli aspetti programmatici, legislativi, scientifici e tecnologici legati alle politiche sull’ambiente. Ricordo, infine, il successo nel coinvolgere ed attivare un numero sempre più ampio di imprese, accademie, autorità locali ed istituti di ricerca di entrambi i Paesi favorendo sinergie e opportunità di collaborazione. Sono certo che il consorzio di eccellenze italiane che si è aggiudicato il bando per la realizzazione delle attività formative nel prossimo biennio fornirà un ulteriore valore aggiunto sulla strada che abbiamo intrapreso”.

La Cina è diventato il primo investitore al mondo in tecnologie pulite e, in questo quadro, esistono opportunità molto importanti – afferma Giuliano Noci, Prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milanoper il sistema delle imprese italiane impegnate in campo ambientale. Poter presentare le nostre migliori pratiche a dirigenti e ricercatori – con ruoli decisionali rilevanti negli enti pubblici cinesi – rappresenta una formidabile occasione, che il sistema Italia non può lasciarsi sfuggire. Per questo motivo l’attività formativa sarà orientata al coinvolgimento in misura significativa di imprese italiane in grado di esprimere tecnologie ambientali assolutamente distintive”.

Il programma permette infatti la promozione dell’utilizzo di tecnologie ambientali innovative italiane, attraverso la presentazione di casi-studio, visite in loco e coinvolgimento diretto, all'interno dei singoli moduli formativi, di soggetti pubblici e privati italiani che rappresentano l'eccellenza sul tema, in ottica di una futura co-operazione con i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, dei centri di ricerca e delle imprese cinesi. Il SICAB rappresenterà per il Politecnico di Milano, che ha eletto nel 2004 la Cina come Paese di riferimento per le proprie strategie di internazionalizzazione, tanto da essere l’unico ateneo italiano ad avere un prorettore dedicato specificamente alla Cina, un’opportunità unica di consolidare i suoi rapporti con la Cina, dopo la creazione di un hub europeo per la formazione e la ricerca nel capoluogo milanese da parte dell’Università di Pechino. Attualmente gli studenti cinesi rappresentano la comunità più importante (da un punto di vista dimensionale) di studenti internazionali presso l’Ateneo milanese: sono ormai quasi 1.000. In particolare, nello scorso anno accademico, risultavano iscritti un totale di 897 studenti cinesi, 398 ai corsi Bachelor, 461 ai corsi Master e 38 per i dottorati PhD.

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