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22/06/2017

Foundation

Rapporto annuale Cina 2017, presentazione Ancona


La Fondazione Italia Cina arriva ad Ancona per presentare il suo nuovo Rapporto Annuale “Cina 2017. Scenari e prospettive per le imprese”, il rapporto previsionale che raccoglie ricerche, analisi di rischio e previsioni nel breve-medio periodo sulla Cina. Il Rapporto è elaborato dal CeSIF, il Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina, ed è curato da Alberto Rossi e Filippo Fasulo. La tappa marchigiana è la terza del roadshow di presentazione del Rapporto annuale, dopo quelle di Milano e Biella, ed è stata organizzata in collaborazione con Confindustria Marche e Unicredit. 
L’ottava edizione del Rapporto è stata presentata presso Confindustria Marche nel corso di un evento che ha visto la partecipazione di Simone Mariani, Vice Presidente Confindustria Marche e Presidente Confindustria Ascoli Piceno, Livio Stellati, Responsabile Sviluppo Territoriale Region Centro Nord Unicredit, Alberto Rossi, Responsabile Marketing Fondazione Italia Cina e Analista CeSIF, Francesca Spigarelli, Direttore China Center Università di Macerata, Piergiorgio Dal Santo, Presidente PGDS Consulting, Alessandra Barbetta, Responsabile Progetto Cina di Federlegno Arredo. Per raccontare i loro casi aziendali di successo sono intervenuti: Silvia Quintieri, Communication Marketing di Rainbow, ed esponenti della azienda di fashion Septwolves che sta iniziando a commercializzare i suoi prodotti (concepiti e prodotti in Cina) nei mercati europei.

All’incontro è intervenuto anche Francesco Merloni, nel consiglio di Amministrazione della Fondazione Italia Cina,  che ha chiuso i lavori della mattinata.
Nel suo intervento Simone Mariani ha sottolineato che “è un dato di fatto che le aziende pronte alla internazionalizzazione hanno risposto meglio alla crisi. Nelle Marche il manifatturiero ha puntato sulla qualità e sul made in Italy ed è proprio questo a cui è particolarmente interessato il mercato cinese che rappresenta più di ogni altro Paese al mondo, una grande e imprescindibile opportunità di crescita e di sviluppo per il nostro sistema imprenditoriale.
Nella bonaccia e nella calma piatta dei numeri nazionali e ancora di più regionali  che attestano una crescita negli ultimi anni del PIL  tra lo zero e l'uno virgola, il solo fatto di osservare gli incrementi a doppia cifra dell'economia cinese, ci entusiasma e ci inebria.
La Cina è sviluppo, crescita...la costruzione di un ponte STABILE di relazioni e di scambi commerciali con questo straordinario Paese è diventata oggi una necessità vitale ed è quindi per noi tutti una grande occasione quella offertaci oggi da UNICREDIT di conoscere le concrete opportunità che la Cina può offrire alle nostre imprese e all’imprenditoria marchigiana a più forte vocazione internazionale
”.
Alberto Rossi, analista del Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia – Cina ha tratteggiato gli elementi più salienti dell’economia cinese che sta registrando una radicale evoluzione del suo modello economico con una grane crescita dei consumi interni rispetto alla attività di export-import.  In particolare Alberto Rossi ha sottolineato che “il target di crescita del Pil per il 2017 è del 6,5% in linea con Il target di crescita entro il 2020 – periodo di applicazione del Tredicesimo piano quinquennale –che  è ancora del 6,5%, legato all’obiettivo di raddoppiare entro la fine del decennio il Pil pro capite rispetto ai livelli del 2010.  Continua a crescere il contributo dei servizi al Pil (51,6%), rendendo evidente come la Cina stia perseguendo un nuovo modello economico orientato ai consumi e ai servizi a discapito di investimenti ed export.  Sovraccapacità e indebitamento crescente rappresentano le maggiori criticità, sintomo di un calo strutturale della produttività delle aziende di Stato, mentre la produttività è incentivata da progetti che favoriscono l’avanzamento tecnologico e puntano alla promozione dell’innovazione indigena, a favore di una quota sempre maggiore nel mercato domestico di prodotti tecnologici per le imprese cinesi.  Prosegue la crescita dei consumi, trainati dal boom del digitale e gli investimenti cinesi all’estero superano gli investimenti stranieri in Cina”.
Per quanto riguarda le Marche si registrano 6 distretti classificati tra i primi 100 italiani che esportano in Cina e tra questi i più significativi della economia marchigiana.  

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